Una volta è successa una cosa abbastanza comica.
Avevo conosciuto una coppia, lei non particolarmente carina di viso ma simpatica (e spesso vale molto di più) e carina di corpo, soprattutto il fondo schiena, lui normale, senza capelli, maiale.
Li avevo già incontrati in un’altra occasione (magari un giorno ve la racconto) ed era andato tutto a meraviglia.
Comunque quella sera ci vediamo in un parco “famoso”, il gioco è che io devo accostare con la mia macchina alla loro (come un guardone o comunque uno sconosciuto) e lei deve, ad un certo punto, entrare nella mia macchina (saltare da una macchina all’altra o se volete da un…).
La fantasia può sembrarvi banale o hard non so, a me piaceva e comunque in genere, oltre a voler realizzare le mie, mi piace assecondare le voglie dei miei compagni di avventure.
Comunque mi accosto, li vedo armeggiare in macchina (pompino on air), intravedo le sue gambe scoperte, e dopo un po’ che osservo, lei esce, fa il giro della mia macchina ed entra nel posto del passeggero, un saluto veloce ed imbarazzato, la prendo dai capelli e la spingo sul mio cazzo bello duro. Parte un altro pompino, succhia bene proprio come ricordavo.
Dopo un altro paio di salti della lei tra una macchina e l’altra si decide di andare da loro (la prima volta invece ci eravamo visti da me).
Credo fosse casa di lui (non erano sposati ma una coppia di fatto, entrambi con figli avuti in altri matrimoni) mi offrono da bere, lui fintamente simpatico ma in verità freddo, mi trattava come se fossi inanimato.
Ve la faccio breve dopo un po’ si palesa il patatrac; lui mi diceva cosa dovevo fare, cosa dovevo dire, di parlare a voce bassa che non so chi cazzo poteva sentirci, cosa doveva fare lei e a me tra tutti questi comandi sinceramente non mi veniva duro, come potete immaginare una situazione abbastanza imbarazzante e come i maschi sanno se cominci ad entrare nel loop “cazzo perché non ti svegli cazzo” tutto diventa ancora più complicato.
In un certo qual modo io sono solitamente il “dominante”della situazione o il coprotagonista, fare il toy boy non mi funziona. Insomma c’eravamo due galli in un pollaio e io per educazione non me la sentivo di impormi o comunque reagire in qualche modo, ero pur sempre ospite, ma evidentemente il mio coso là sotto non gradiva che qualcuno gli dicesse cosa fare.
Lei si accaniva con la bocca ma il mio amichetto zero, non reagiva e lui continuava a dire: ma fai questo, fai quello, possibile che non te la vuoi scopare ecc..
Niente, un disastro, il mio coso sembrava inanimato non ne voleva che sapere.
Dopo 40 min nei quali di fatto io tenevo il cazzo moscio nella bocca della dolcissima lei mentre il suo uomo la scopava ci fermiamo un po’ e ci facciamo due chiacchiere, anche perché tanto più di quelle….mi dice lui!
Lei comincia a raccontarmi che ama essere dominata e che una volta, prima di conoscere il compagno, ha fatto un incontro con un tale conosciuto in chat che affermava di essere un master, che al primo appuntamento (dopo 30 minuti di conoscenza) le ha chiesto: “te la senti di venire in albergo con me a leccarmi il culo?!” e lei mi dice che gli ha subito risposto: “certo che sì!” e lo ha seguito.
Raccontato questo io le comunico tutta la mia ammirazione, per il gesto, il coraggio, ecc. ecc., il compagno (che non capiva chiaramente un cazzo di queste cose) prende una cinghia e dice “allora visto che vuoi fare la schiava ti frusto”.
Entrambi lo guardiamo come se fosse uno che non ha capito né il gioco né il modo per giocare e lei dice a lui serafica “dai la cinta a Marco”.
Una vera e propria investitura, detta questa frase banale banale cambia tutto nella mia testa.
Il cazzo mi diventa di marmo, rilego il compagno al ruolo di spettatore o al massimo attore non protagonista e comincio a trombare la bella lei in ogni modo per il nostro reciproco piacere.
Questa cosa della dominazione ci accomunava (mentre il compagno proprio non ci seguiva) voleva che le facessi di tutto come farebbe un padrone con una schiava e io mi sentivo ovviamente chiamato al mio banchetto preferito, insomma come giocare in casa!
Io credo che lei abbia fatto tutto scientemente ma in un modo apparentemente casuale, come solo una donna sa fare
Quindi, tornando a noi, scopata in ogni modo, ogni tanto dando un senso al fatto che ci fosse un altro pisello nella stanza, ma che lei degnava di attenzioni solo su mia richiesta, ho tirato fuori tutto il campionario del provetto padrone.
Gran finale, ovviamente nel culo, come nelle migliori tradizioni dei film porno. Il marito prende la crema e un po’ preoccupato per la svolta della serata lubrifica l’ano della compagna, io metto la lei a pecorina, faccio passare la cinghia in modo da poterla scopare spingendola a me con questa cinghia, e comincio ad incularla, prima dolcemente poi sempre più selvaggiamente (vi giuro che ho stampato nella mente l’immagine di quella penetrazione); lei godeva e urlava, io godevo e urlavo mentre il compagno (sto caca cazzo) ci supplicava di fare piano sia con il letto che con la voce che ormai era l’1 e i vicini potevano incazzarsi.
Quella è stata tra le poche volte che ricordi, che me ne sono fottuto allegramente continuando a scopare quel bellissimo culo che reagiva così bene alle mie attenzioni, facendo più casino possibile con il letto.
Insomma il culmine è stato per entrambi scandito dal nostro ansimare rumoroso con il marito con il viso rassegnato al terzo grado della mattina seguente dei vicini dalle orecchie lunghe e io e lei esausti a ridere della cosa.
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