Non so perchè l’altro giorno mi è tornata in mente una “due giorni una notte” di qualche tempo fa.
Non che fosse la prima volta che facevo di queste cose, ma con questa coppia non era ancora mai capitata anche se alla fine si trattava più che altro di restare a dormire da loro visto i miei impegni della mattina successiva.
Molto complicato organizzarsi, anche perchè ero stracolmo di cose da fare, appunto, incontri di lavoro da spostare, situazioni da sistemare ecc.
Alla fine spostando questo, anticipando quello, fottendomene di quell’altro, mi libero anche perchè, a dirla tutta, questa fanstasia andava anche a me e poi lei era troppo dolce e con una voce piena di promesse.
Ricordo di essere arrivato da loro verso le 19, dopo aver guidato per due ore, con ancora in testa una riunione avuta nel pomeriggio, mentre, invece, durante la riunione pensavo a cosa avrei fatto la sera; mai che riesca a stare con la testa nel luogo in cui sono.
Comunque arrivo in questa località, che si trova su uno dei laghi vulcanici più grandi d’Europa; i miei amici hanno una casetta piccolina, una di quelle villette bifamiliari, mi accoglie lui, simpatico e con l’aria sorniona come sempre, lei è in bagno.
Mi guardo attorno, mobilio semplice, tipico delle case di vacanza o trasformate in posti nei quali si va raramente, una strana televisione con incorporata la radio, sicuro, penso, ha almeno 30 anni, chissà se funziona, una bella vista sul lago, qualche foto di persone che forse non ci sono più; già i miei “amici” hanno una vita, altri famigliari, chissà cos’altro, quali e quante cose non so, che non ho mai chiesto, che non mi hanno mai detto.
Arriva lei, allegra, simpatica, vestita con la minigonna di jeans bianca che sa piacermi tanto, un paio di scarpe con tacco, una maglietta un pò troppo accollata.
Mi alzo, la bacio sulle labbra, faccio scendere una mano sul suo culetto piccolo, ma rotondo e sodo.
Ci sediamo sul divano, mentre lui ci guarda e mi chiede come è andato il viaggio.
Tengo lei abbracciata e dopo un pò, ma proprio poco, mentre lui parla e io rispondo, lei mi mette una mano sul pacco per “salutare” lui, così come io ormai da un pò le ho ordinato di fare quando ci vediamo.
Lui continua a parlare, ma già non lo seguo, un pò quella mano, un pò la stanchezza del viaggio.
Lei ha molta voglia, mentre il marito parla, mi slaccia i pantaloni, libera dalla gabbia dei jeans il mio cazzo e se lo fa sparire in bocca.
Non ne sono sicuro, ma credo di aver visto che, nel mentre lo sta per succhiare, con la mano che usa per impugnarlo faccia il segno delle corna al marito che la guarda: lui la guarda con uno sguardo tra il voglioso, il compiaciuto e il disinteressato, uno sguardo, forse meglio un atteggiamento, molto particolare, diverso da tanti altri cornuti che ho incontrato.
Chiudo un pò gli occhi e mi godo quel lento pompino; non se la cava male, certo da quando li ho conosciuti è “migliorata” e molto, o meglio ha imparato a succhiarlo come piace a me, l’allenamento aiuta!
Al di là della “tecnica” conta molto la passione in queste cose (e non tutte ce l’hanno), lei ce l’ha, io credo di averla aiutata (forse) a vivere con normalità l’essre un po’ “troia”, e la troiaggine nella naturalezza del gesto, come dire, la normalità di prenderlo in bocca.
Questa dolcissima sweer alterna un atteggiamento insicuro a gesti sicuri, veramente una bella tipa; da un lato sembra che abbia paura di sbagliare o forse di lasciarsi andare, paura delle novità, dall’altra poi si lascia convincere e nel momento in cui parte parte, senza chiacchiere.
In questo funziono sempre come un catalizzatore, mi è stato detto così tante volte che spesso ho creduto mi si prendesse in giro, anche perchè io non è che faccia cose incredibili, diciamo che agisco nell’unico modo che conosco e che, appunto, pare funzioni con certe donne.
Comunque lo succhia, scende sulla palle (cosa che mi fa sempre un effetto “ingrossodurente” non banale), la lascio fare fino a quando non mi stufo; forse la prima regola di un Bull e di prendersi tutto il tempo, non essere, apparententemente, il giocattolo a disposizione della coppia, ma, invece, atteggiarsi come se la coppia fosse a propria disposizione (anche se è evidente che è il Bull ad essere il giocattolo ma che è il gioco a pretendere l’apparenza di ruoli diversi).
Quindi la faccio alzare, ho i pantaloni a mezza gamba, come nei peggiori (o migliori??) film dell’italietta anni ’70, le chiedo di farmi vedere le stanze, anche se sono interessato solo ad una e lei una me ne vuole fare provare..
Ecco la camera da letto con a fianco due letti a castello, mi chiedo dove dormirà il cornuto stanotte, visto che dove dormo io credo sia chiaro.
La faccio stendere sul letto, le tolgo il perizoma, mi occupo un pò della sua fica depilata (per sua scelta, io non ho preferenze) e comincio a lavorarla un pò.
Mugola come una cagnetta (per altro mai sentito come mugola una cagna ma si dice così nel linguaggio che va tanto di moda tra i maiali), naturalmente le lascio le scarpe e la minigonna, mentre lei, giustamente, si toglie la maglietta.
Anche io in qualche modo mi spoglio, lei raggiunge, da sotto il mio cazzo in una specie di 69 e riprende a succhiarlo.
Lui è ancora in cucina, sistemando qualcosa, anche se io credo che non stia facendo nulla di che, ma ci stia lasciando un pò da soli per godersi lui il piacere dell’esclusione.
Le dico che purtroppo ho dimenticato i preservativi ma che ho visto mentre arrivavo in paese una farmacia aperta, le propongo con un occhiolino di mandare il marito a comprare i profilattici.
Mi guarda compiaciuta chiama il marito e con voce (psuedo) decisa e carica di ambiguità (non saprei come altro definirla) chiede al marito di andare a comprarci i preservativi e di darsi una mossa.
Il marito, non capisco se seccato o pienamente a suo agio nel ruolo che gli abbiamo chiaramente assegnato, obbedisce e va.
E’ da poco che sono riuscito a far capire alla lei come deve trattare il marito in queste occasioni. Questo gioco è, come spesso capita, un gioco voluto dal lui che prevede, anche se non sempre, un ruolo passivo del marito o se non altro succube della propria donna fedifraga e del suo amante stallone.
Non è una regola, molti mariti sono attivamente partecipi, altri non partecipi ma non a disposizione di nessuno, ecc., insomma il gioco è bello perchè è vario, ad ognuno, come è giusto, piace in un modo e spesso è bello partire da un punto e finire ad un altro.
Ora, da quello che ho potuto intuire la moglie non ci pensava proprio a questa situazione, ma è chiaro che adesso non le dispiace affatto e che con l’andare avanti della storia ci sta prendendo sempre più gusto, anche al suo ruolo di domina del marito (che nella vita di tutti i giorni è invece abbastanza quello che comanda..)
Del resto facciamo proprio un bel terzetto, c’è molta armonia tra noi tre, sia nel letto che fuori, loro mi sono, per altro, molto molto simpatici.
Comunque il marito sparisce, io mi sdraio meglio sul letto e le infilo il cazzo in gola. Quando il marito torna è così che ci trova, lei tutta avvinghiata alle mie gambe che cerca di infilarsi, senza riuscirci, tutto il mio cazzo in bocca. Sul punto ci tengo a sottolineare di non essere un mega dotato, nè in lunghezza, nè in larghezza, e non dico che non mi piacerebbe, ma mia madre mi ha dato un cazzo normale, sicuramente insazabile e perfettamente funzionate, ma bastevole, quando è al suo massimo, ad essere un osso duro da digerire…
Non è casuale la posizione nella quale ci trova il marito. Mi piace che ci veda così: io spaparanzato sul suo letto tipo re del mondo, la sua bella, con gli occhi chiusi ed il cazzo in bocca. Mi piace perchè sono certo che questa immagine lo perseguiterà nelle sue sessioni di seghe in bagno, insomma gli sto dando del materiale sul quale divertirsi, io, per principio, ci tengo che si divertano entrambi, ognuno ovviamente secondo il proprio ruolo; diciamo così, a me interessa quasi più che si divertano loro che io, e questo non per altruismo bensì perchè il loro modo di divertirsi e cioè da parte della donna lasciarsi educare a diventare la più grande troia del reame davanti gli occhi, spesso increduli del proprio uomo, e da parte del marito diventare un cornuto patentato, buono solo a servire l’amante della moglie mentre se la chiava in tutti i modi, be a me sta cosa mi arrapa come nulla al mondo.
Comunque torna il cornuto, prendo il preservativo che mi porge, mi faccio largo tra le belle gambe della sua lei e comincio a montarla come so che le piace.
Mentre lo faccio allargo per bene le spalle, gonfio le braccia, tengo le gambe un pò distanziate in modo da far tenere a lei le gambe ben aperte e comincio la chiavata.
Alle donne piace toccarmi la schiena, le braccia e le spalle, la mia cura nel tenerli sempre in forma, muscolosi ma mai esagerati (tipo statua greca per intenderci, alla quale per altro non è che somigli chissà quanto) è finalizzato solo a questo.
Mentre la chiavo lui ci ricorda che non possiamo intrattenerci a lungo perchè il ristorante potrebbe non aspettarci, lei lo manda a telefonare per prenotare così abbiamo qualche minuto in più; mi lascia piacevolmente meravigliato quanto stia imaparando in fretta come si comanda il cornuto, cerco di capire se a lui stia bene in questo ruolo così netto, e mi raccomando di ricordarmi di chiederglielo, ma a tu per tu.
Intendiamoci nelle nostre conversazioni private, quando io ho chiesto in che direzione volesse che andasse il gioco, lui mi aveva detto che voleva diventare succube della moglie, ma come dire, tra il dire e il fare…
Lui cerca il numero, io trombo, lei mugola e gode, dico al Lui di venire a telefonare in camera da letto, voglio che in qualche mdo si sentano i rumori tipici della chiavata.
Terzo orgasmo di lei, nessuno mio, è tardi, ci vestiamo ed andiamo al ristorante sul lago.
Ovviamente guida lui mentre io e lei dietro facciamo i piccioncini; lo so che è una situazione tipica e quasi scontata, l’ho fatta davvero in tante occasioni e con molte coppie, ma è una delle cose che in assoluto mi piace di più fare.
Bel ristorante, ceniamo fuori, si mette a piovere, beviamo vino, mangiamo pesce di lago, io tengo una mano fissa sulla gamba della sua donna, ma ci sono troppo pochi avventori per inventarsi quache gioco di esibizionismo.
Lei si sente sollevata dalla cosa ma sono certo che in fondo la situazione la arraperebbe e moltissimo; la informo che tanto la scena è solo rimandata.
A fine cena lui mi consiglia di provare un ottimo vino del posto nel quale intingere dei cantucci; cavolo davvero ottimo.
Si alza e va a pagare da bravo cornuto anche se in verità io protesto, perchè vorrei che facessimo a metà, io e lui. Lo so che un bravo cornuto deve pagare la cena anche all’amante (cornuto e mazziato), ma a me sta cosa non è mai piaciuta più di tanto.
Ci rimettiamo in macchina nelle stesse posizioni.
Prendo la testa di lei e la abbasso tra le mie gambe, lui parla, ma ad un certo punto, guardando nello specchietto, capisce che dietro si lavora…
Gli dico di accostare sul bordo del lago, lei protesta dicendo che teme malviventi, di essere vista, la polizia, gli alieni ecc., naturalmente la ignoriamo.
Si ferma quindi, io mi lascio spompinare in macchina come si deve forzandole ogni tanto il cazzo in bocca,
La faccio scendere, altre proteste inutili visto che sa perfettamente che comando io e che a lui piace assecondare i miei piani, e all’aperto la faccio mettere in ginocchio e la faccio riprendere da dove ha lasciato.
Mentre in ginocchio con le gambe sull’erba mi spompina, agitandosi quando sente passare delle macchine, ma bloccata lì dalle mie mani, le dico che se qualcuno la vedrà, penserà che è una puttana, visto l’abbigliamento, il luogo e la posizione. Il marito la guarda e comincia a farle qualche foto. Io continui con il mio sproloquio turpiloquio minaccioso, dicendo che se si ferma qualcuno potrei anche decidere di fare da magnaccia e farla usare per pochi euro.
Avrei pagato non so cosa per poterle toccare la fica in quel momento, per capire se quello che le dicevo la eccitava o no, ma sicuramente eccita me!!!
Intendiamoci mi è capitato di far usare una donna da qualche altro uomo, sconosciuto alla lei, ma conosciutissimo a me, non so se sarei davvero capace di mettere in mezzo sconosciuti.
La faccio alzare, cazzo con ste gambe e ste scarpe va scopata per forza poggiata al tavolo da picnic che abbiamo davanti-
A lei adesso la situazione piace e tantissimo (più tardi mi dirà di non aver mai scopato all’aperto, bah!) metto un preservativo e comincio a scoparla, lei mugola come sempre, il marito fotografa, io scopo tenendola dai capelli e sculacciandola come si conviene (ci tengo alla forma!!!).
Il marito prende un pleid e lo stende sul tavolo, la faccio mettere a pecorina sul tavolo salgo sul tavolo liberandomi dei pantaloni e comincio a chiavarla restando mezzo in piedi con le gambe leggermente piegate (avete capito come o avete bisogno di un disegno??).
Ora urla, il marito fotografa, le ranocchie gracchiano, il lago è calmo e io mi perdo nella scena di noi che trombiamo appunto sul tavolo dei picnic che domani vedrà famiglie, signore, ragazzi, mangiare là sopra senza poter nemmeno immaginare che fino a qualche ora prima ci stava di sopra una donna a pecorina.
Ci fermiamo rientriamo in macchina sempre ai soliti posti e mentre lei continua imperterrita a succhiare, cosa che mi pare a questo punto evidente che le piaccia fare, ridiamo pensando a cosa potenzialmente potrebbe aver visto chi sfrecciava da quelle parti con la macchina.
E’ chiaro che è impossibile che qualcuno possa aver fatto caso a noi, ma se per una frazione di secondo, magari il passeggero seduto dietro, avesse dato un’occhiata al bordo del lago, che bella scena avrebbe visto.
Arriviamo a casa, lei mi da un bacio e va in bagno, lui mi offre il bicchiere della staffa.
Lo guardo negli occhi e gli dico che adesso mi chiavo la sua donna come si deve, e voglio vederlo leccare come si conviene. Mi sorride. E’ davvero un tipo strano, interessante, calmo, sa giocare anche se mi ha sempre giurato che è la prima volta che vive questa esperienza, mi chiedo che lavoro faccia, ma non solo, mi chiedo tante cose, la sa più lunga di quello che racconta, ma va bene così.
Torna la sua lei, la faccio stendere sul letto, dico a lui di leccarle fica e culo, mentre io le piazzo il cazzo in bocca e la tengo dai capelli; lui lecca assetato, io mi faccio spompinare, lei ovviamente è quella che sta meglio di tutti.
Sposto lui, metto un preservativo e ricomincio a scoparla, questa volta lei sotto io sopra, ma dritto sulle ginocchia mentre le tengo le caviglie con le mani, facendo coincidere le spinte del mio bacino con un preciso movimento delle mie mani sulle sue caviglie così da da spingere la sua fica contro il mio cazzo.
Vado avanti così 20 min senza fermarmi, fino a quando non bussa alla mia testa un’altra immagine.
Mi faccio prendere dal marito, dallo zaino che ho portato con me, due cinghie lunghe (in questi casi bisogna sempre viaggiare attrezzati).
Lego le caviglie della lei alla spalliera del letto, in questo modo le cinghie le tengono le gambe alzate, sostituendo di fatto quello che stavo facendo io con le mani; il suo culo è quasi rialzato sul letto.
Lei protesta dicendo che soffre di claustrofobia e non so cos’altro, ovviamente ignoro, mi faccio prendere anche le manette con le quali la ammanetto con le mani stese a letto (avete sempre bisogno di un disegno??).
Ogni volta che la ammanetto protesta, ma poi le piace essere presa e usata. La mia, diciamo così, consolidata e passata esperienza come padrone a qualche cosa servirà o no?
E ora?? ora ho davanti solo l’imbarazzo della scelta. Le ho detto che le avrei aperto il culo come una mela, visto vche l’ultima volta che ci siamo visti non l’ho fatto, cosa per me equivalente ad un reato (a proposito mi ha detto che sono stato il primo e l’unico ad averla inculata; ribadisco bah!).
Non la inculo, non mi va. La faccio leccare dal suo lui mentre io mi piazzo con il cazzo davanti al suo viso e comincio a menarmelo un pò.
Torno nella mia posizione comincio a sbattermela come si deve, siamo in una casa al lago isolata, lei urla quanto vuole felice di poterlo fare senza che nessuna possa sentire.
Torno con il cazzo in bocca, quasi all’unisono sia io che il marito le diciamo di aprire la bocca e tirare fuori la lingua, lo fa ridendo, mi masturbo, cazzo vengo finalmente; il primo schizzo arriva in africa, il secondo va sul muro, il resto sul viso della mia bella e nella sua bocca.
Lascio il cazzo un pò nella sua bocca, lei dolcemente lo ripulisce, quindi sorridendo mi dice che le piace da morire sentirmi venire, e chiede al marito dei fazzoletti.
Il marito ridendo le dice di no, raccoglie la mia sborra dal viso della moglie con le dita e le infila in bocca alla sua donna, mamma mia che scena.
ci mettiamo a nanna, scopro che tutti e tre dormiamo nel lettone, che è comuqnue grande e si sta bene.
Chiacchieriamo un pò poi piano piano ci addormentiamo tutti e tre, lei in mezzo, con le mani sui pacchi di entrambi.
La mattina mi sveglio alle 8.00 devo tornare a casa, mi aspettano due ore di viaggio, mi chiedono se voglio fermarmi almeno 5 min per fare colazione con loro, ma davvero non posso, li ringrazio come sempre per la bellissima serata.
Mentre sono in viaggio mi arriva un sms della lei che mi dice “Ciao tesoro sei riuscito a dormire bene ieri sera? E’ stato bellissimo sia sul lago che a casa, mi dispiace per il culo, ma ci rifaremo la prossima volta”.
Bene la prossima volta vedrà che le combino.
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