venerdì 9 agosto 2013

Laura in mezzo a due

Oggi scrivo per non pensare.
Descrivo l’incontro al quale immagino si sia ispirata Laura nel pezzo da lei scritto “Laura che racconta una nostra serata”.
Dico immagino perchè Laura ha “subito” il giochino di avere a che fare con due cazzi, tutta sola (poverina) in almeno altre due occasioni a causa mia…
La differenza rispetto al suo racconto, oltre ovviamente al fatto che questo è il mio punto di vista, è che Laura nel suo scritto si è liberamente ispirata all’incontro che sto per dirvi, mentre io intendo, come sempre cerco di fare, farne la più fedele cronaca possibile.
Era da un pò che proponevo a Laura un gioco a tre. Insieme avevamo frequentato varie volte dei privè, e avevamo incontrato qualche coppia, ma un gioco in casa con un terzo, maschio, non era ancora successo.
Il gioco a tre con un altro uomo è il gioco in qualche misura più semplice da fare e quasi sempre (se si sceglie il giusto terzo) quello che più facilmente va a buon fine; è un po’ come preparare una frittata, difficile che non riesca.
Il motivo di detta semplicità è ovvio, ma per sintetizzare si può dire che: è facile reperire la merce, è facile che la donna non vi rompa le palle dopo l’incontro (non ci sarà mai un “ti ho visto con che intensità baciavi l’altra”), è facile che la lei si diverta alla grande in quanto non essendoci un’altra donna, la vostra dama sarà la regina della serata, situazione amata, desiderata, ambita, voluta, sognata ecc. da qualsiasi donna, essere “messa al centro delle attenzioni” come si dice in gergo (e già c’è pure un gergo per queste cose) due uomini che vogliono farla godere e lei che deve fare godere due uomini. Va bo ci siamo capiti.
Per una volta non ero io il terzo, ma ero, stranamente, il lui di coppia; anche se di una coppia clandestina, questa inversione mi piaceva, in qualche misura toccava nuove corde della mia testa.
Il tutto si sarebbe svolto di pomeriggio in un posto molto bello che sovente era la location degli incontri miei e di Laura, e il terzo era una persona fidata, che avevo conosciuto in questo “ambiente” e con cui spesso eravamo stati, l’uno per l’altro, il compagno da chiamare per serate diverse.
Quello che lo faceva essere il compagno giusto era la sua capacità, molto simile alla mia, di seguire i tempi degli altri, di sapere essere dolce e cavaliere, ma anche deciso e maiale a seconda del momento; il difficile è capire il momento e lui lo capiva benissimo.
Avevo parlato a lui di Laura e a Laura sinteticamente di lui; credo di averle confermato che era una persona fidata, sana di corpo e di mente, nonchè un bel ragazzo (che in queste cose conta).
Non so se Laura avesse accettato la cosa per fare un piacere a me o per fare una cosa che le andava, visto che nelle sue fantasie c’era sempre al massimo un’altra donna, mentre tutte le altre varianti erano sempre state mie trasgressioni alle quali lei partecipava.
Comunque fosse, disse di sì e a me tanto bastava. Adesso passo a scrivere al presente.
Vedo Laura andare in bagno per prepararsi, lavarsi, mettersi profumo, creme e tutte quelle cose misteriose che le donne fanno in bagno,
La vedo provare la biancheria da indossare. Sono stato molto chiaro con lei: nessuna fase iniziale di conoscenza, si parte subito. Pertanto voglio che si faccia trovare già pronta con una mise che non lasci nessun dubbio sul perchè siamo lì, quindi tacchi, autoreggenti, intimo, corpetto, benda e manette, niente vestito.
Voglio che il mio amico la trovi così, disponibile e troia.
(Non ricordo se quella sera fu prima o dopo l’incontro che ho descritto in “Una schiava non mia”, comunque la presentazione della lei che avevo in mente era praticamente uguale, sicuramente non originale, ma comunque di grande effetto e in linea con le fantasie di tanti maschietti e femminucce).
Non ho alcun dubbio sul fatto che Laura accetti di farsi trovare in questo modo inequivocabile. Laura è una tosta, dolce e tenera, ma sempre pronta ad accettare una sfida e poi penso che la cosa le piaccia. La benda rende tutto più semplice, toglie l’imbarazzo dello sguardo, le manette tolgono (metaforicamente) la possibilità di opporsi.
Inoltre spesso i nostri incontri (io e Laura e basta) cominciano così, io che arrivo nella nostra garconniere e Laura che si fa trovare in situazioni simili, per cui diciamo che un po’ c’è abituata.
Sta per arrivare l’ora Laura è pronta, la controllo, la tocco, la palpo un po’, mentre la ammanetto con lei in piedi al centro nel piccolo soggiorno dell’appartamento. Prima le dico nell’orecchio che dovrà fare la brava e farci divertire, che verrà usata in ogni modo, poi le chiedo se va tutto bene, se è tranquilla, di divertirsi e che io sarò sempre lì.
Mi squilla il cell, è arrivato il mio amico. Lascio Laura nell’appartamento, in quello stato, e penso a come le sembrerà infinita l’attesa, mi chiedo quali pensieri attraversano la sua testa, se di eccitazione oppure di pentimento, oppure chissà.
Raggiungo il mio amico nell’androne del palazzo, ci salutiamo, mi chiede dove è la mia amica, gli dico, sopra che ci aspetta.
Prendiamo l’ascensore, entrambi con il cuore in gola, anche se non è la prima volta per nessuno dei due, è sempre emozionante come la prima volta.
Apro la porta dell’appartamento, entriamo, gli dico di fare piano e di non parlare. Entriamo nel soggiorno e la troviamo lì, bella, in piedi sui tacchi che le sfilano le gambe e le alzano il culo, ammanettata, bendata, con il respiro leggermente accelerato.
Il mio amico mi guarda molto soddisfatto della mia “opera” mentre ci avviciniamo. Nessuno dei due proferisce parola ed entrambi guardiamo con calma la nostra preda così ben esposta.
Lui con lo sguardo mi chiede il permesso di iniziare, permesso accordato!
Si avvicina da dietro e comincia con delicatezza a sfiorarle le spalle; vedo Laura dischiudere le labbra e cambiare respiro, evidentemente le piace come viene toccata.
S. sempre da dietro comincia a toccarle il seno, intrappolato nel corpetto, lo tasta e lo preme e ne fa uscire i capezzoli belli turgidi. Io mi godo la scena, non voglio fare nulla, fumo con calma, così che Laura sappia che la sto guardando mentre si lascia toccare da un altro.
S le tocca il culo e la fa girare, la bacia con passione, toccandola, la cosa scioglie Laura ancor di più, la vedo sempre più presa e convinta. S passa a toccarle la fica, dal rumore si capisce che è un lago. La tocca penetrandola con le dita velocemente (cosa che io non faccio mai) e tenendola con l’altra mano, Laura è in piedi con le gambe leggermente aperte per aiutare il suo stallone, l’immagine è davvero eccitante.
Finita la sigaretta, intervengo io e mi metto dietro Laura iniziando a baciarle il collo e farle sentire il mio cazzo sul culo. Laura comincia a toccarci entrambi, ha due cazzi da soddisfare, li libera dai pantaloni, li tocca, si piega e comincia a prenderne in bocca quello del mio amico, che gradisce la cosa.
La facciamo mettere in ginocchio e a turno le diamo il cazzo da gustare. Laura è brava a fare i pompini è dolce e appassionata, è ha anche imparato, con tanto esercizio l’arte di prenderlo tutto in bocca fino alle palle (è una che studia, si informa e mette in pratica, fossero tutte come lei!).
Andiamo avanti con questa cosa quindi Laura vuole sentirli entrambi in bocca, avvicina i nostri piselli che si toccano e cerca di leccare entrambe le cappelle.
Noi ci godiamo il trattamento, spingiamo Laura dalla testa contro i nostri cazzi e lei si lascia usare e prende il nostro ritmo.
E’ ora di andare in camera da letto. La accompagnamo visto che lei è bendata tenendola dal culo, così non si perde!. La facciamo sdraiare sul letto, le tolgo le scarpe e comincio a leccarla tra le gambe, mentre vedo il mio amico togliersi i calzoni.
Le si avvicina, la bacia e gli rimette il cazzo in bocca mentre io continuo a leccarle la fica (pratica in cui non eccello per impegno, ma se mi ci metto mi ci metto).
Ci diamo il cambio lui la lecca io me lo faccio succhiare, mentre ogni tanto ci alterniamo anche  a baciala o ad occuparci dei suoi  capezzoli. (no, non mi fa schifo baciare una donna dopo che ha leccato un cazzo, nè a me nè al mio amico se qualcuno se lo stesse chiedendo).
E’ ora di passare ad altro, comincio a scoparla (io senza preservativo e con sborrata libera) mentre il mio amico tiene il cazzo ben fermo nella sua bocca. Una donna presa così fa un effetto da morire. Andiamo avanti per un po’, ora tocca al mio amico godersi la fica della mia donna, mentre io passo a rigodermi la bocca. Nel farlo chiedo all’orecchio di Laura se va tutto bene e lei mi fa segno di sì.
Gode diverse volte mentre sia io che l’altro siamo difficile a venire e poi non abbiamo mica finito. Il triolismo 2M+1F impone la doppia, da che mondo è mondo.
Il mio amico si sdraia così che Laura possa montarlo, io mi piazzo dietro (ho già più volte infilato le dita nel culo per prepararla) e comincio lentamente a penetrarla dietro. Prendiamo il giusto ritmo così che Laura possa sentire due cazzi dentro di lei, uno davanti uno dietro.
La cosa le piace tanto che viene di nuovo, del resto il suo culo è più che abituato, ogni nostro incontro prevede sempre che io la inculi (sono fatto così).
A questo punto sinceramente non ricordo se anche il mio amico l’abbia inculata ma credo di sì, sicuramente a lui andava a me andava pure e Laura non poteva (era la troia della questione!) dire di no.
Per cui (ma la memoria qui non mi assiste) anche il mio amico prende ad incularla e io a tornare sulla bocca.
La sentiamo godere tante volte, la sfondiamo in ogni modo così come Laura si aspettava e concludiamo come nei film porno con una bella doccia di sborra sul seno (ricordo di essere andato a prendere degli asciugamani).
Proprio dopo la venuta, ricordo che Laura si è tolta la benda dicendo che ora trovava giusto guardare chi l’aveva scopata. Si sono presentati ridendo (perchè in effetti la cosa è abbastanza comica).
Poi il mio amico è andato via e siamo restati io e Laura a rifarlo pensando a quanto successo. Laura spesso mi ha chiesto del mio amico, segno che la cosa non le era tanto dispiaciuta, ma per un verso o per l’altro non siamo più riusciti ad organizzarci….. con lui!

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