Così come già fatto in un’altra occasione, pubblico un pezzo che mi ha mandato Mario nel quale ricorda una nostra serata nel periodo in cui ero il “loro” Bull.
Ricordo anche io perfettamente quella sera a casa loro, anche perchè Mario (come sempre faceva) riprese gli eventi e un paio di volte successivamente abbiamo riguardato alcune scene.
Aggiungo infine qualcosa anche io di quella serata, mentre, come sempre, non modificherò nulla di quanto ha scritto il mio amico “cornuto”.
Mario:
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Molti anni prima di incontrare Mark le avevo chiesto diverse volte di avere con lei un rapporto anale. Ma A. si era sempre rifiutata perché sosteneva che le faceva male. Anzi arrivava a dire che non era vero che poi quell’atto sessuale provocava piacere. Avevo insistito moltissime volte ma senza risultati; qualche volta avevo anche provato ma già all’atto di una timida penetrazione, lei si era voltata infastidita.
Dopo i primi incontri a tre con M. dove M aveva fatto sesso con A. in tutti i modi possibili, quest’ultimo aveva fatto diversi approcci per il sesso anale ricevendone sempre un rifiuto. Non per questo si era rassegnato, anzi diverse volte si era presentato con creme lubrificanti e anestetizzanti nel tentativo di convincerla, ma sempre lei si era rifiutata.
Il rapporto a tre con M. nel ruolo di bull e A. in quello di moglie infedele alla mia presenza, durava ormai da diverso tempo con diverse variazioni sessuali. I due, sempre in mia presenza, avevano fatto sesso a casa, al cinema, in auto, al mare.
Quella sera, prima di incontrare M., ricordai ad A. delle ripetute richieste di M. di fare sesso anale dicendole che la cosa non mi piaceva granchè. Lei si schernì affermando che tanto sapevo benissimo che le faceva male e che pertanto non c’era nulla di cui preoccuparsi.
Quando arrivò non ricordo come si svolsero i primi approcci, ricordo però che ad un certo punto lui portò A. sul nostro letto matrimoniale. Riprese a giocare nel mentre la scopava con il culo di mia moglie dicendole che voleva provare con lei delle creme e che non avrebbe avuto dolore nel fare sesso anale con lui. Così la fece mettere a pecorina sul letto e con calma usando dita le cominciò a lubrificare il culo. Lei lo lasciò fare e io pensavo che sarebbe successo come tutte le altre volte, cioè che al momento della penetrazione A. avrebbe detto che non voleva. Fino a quel momento, infatti, a disdetta della facilità con cui lei faceva bocchini, ingoi, spagnole e lo prendeva della figa, A. era ancora vergine di culo.
Dopo averle passato la crema e introdotte due dita nel culo (cosa che mi destò una certa ansia dal momento che nemmeno questo A. si faceva fare), lui cominciò ad introdurle il cazzo nel culo. La cosa mi lasciò letteralmente sconvolto quando mi accorsi che lui la stava penetrandola sempre di più senza che lei si lamentasse. Pensavo mi fossi sbagliato, mi misi dietro di loro abbassandomi in ginocchio per verificare se la stava penetrando proprio nel culo, oppure ci aveva rinunciato e glielo aveva messo nella figa. Non c’erano dubbi, vidi la sua figa molto aperta e “libera”. Allora mi alzai per vedere il suo viso e scorgere qualche segno di sofferenza. A. aveva gli occhi chiusi come fa chi sta godendo ed è concentrato al massimo su questo godimento. Mi prese una rabbia (insieme all’eccitazione): ma come? non aveva mai voluto e adesso, nonostante le promesse che mi aveva fatto, si faceva penetrare così? Anzi, diciamolo con le parole giuste, si stava facendo inculare da Mark?
La mia sorpresa (rabbia ed eccitazione) crebbe quando mi accorsi che lei aveva inarcuato ancora di più la schiena alzando il culo in modo tale che Mark per continuare a incularla, aveva abbandonato la sua posizione in ginocchio e si era alzato stando con le gambe piegate. In quella posizione tutto il peso di M. era addosso ad A. così che la penetrazione era massima.
Poi sentii, prima lentamente e poi sempre più forte, il mugulio di M. fino a trasformarsi in un grido: le stava sborrando nel culo sia pure con il preservativo. Quel grido lo ricordo ancora perché ebbi l’impressione che ad esso, ad un certo punto, si sovrapponesse anche quello di A. (possibile?).
Poi terminata l’inculata i due si sdraiarono sul letto di fianco scherzando e ridendo. Parlavano a bassa voce e non riuscivo a capire le loro parole. Cosa si stavano dicendo? Forse lui le stava dicendo che finalmente le aveva rotto il culo? E se si, lei cosa aveva da sorridere? Era forse contenta?
Quando M. andò via, mi esplose tutta la rabbia. Le dissi: “Ma sei matta? Ti sei fatta inculare da M.dopo che per anni io te lo avevo chiesto e mi hai sempre detto di no? Perché con me non lo hai mai voluto fare? E poi perché mi avevi dato tutte le rassicurazioni che questa cosa non l’avresti mai fatta?”
M. sulle prime sorrideva dicendo che non potevo controllare tutto e che il gioco conteneva anche l’imprevisto, poi quando cominciai a urlare sempre di più, si incazzò e mi rispose: “Ma non sei tu che vuoi questi giochi? Quando li fai non puoi fermarti a dove hai deciso, magari ti prendono e allora continui a provare piacere anche se non l’avevi messo in conto”.
Gli chiesi allora come mai non le aveva fatto male, anzi dissi: “Ma hai addirittura provato piacere?”. Lei mi rispose che non sapeva come mai non aveva provato dolore e che si, aveva provato molto piacere.
A questo punto la presi con violenza e la sbattei sul letto dicendole: “Adesso però ti inculo anche io”. La vidi girarsi e mettersi a pecora, io le fui subito sopra e cercai di penetrarla con violenza. Lei allora si voltò e mi disse. “No, in questo modo no; M. è stato gentile, mentre invece tu vuoi farlo solo per vendetta e rabbia”. Provai e riprovai ma non ci fu niente da fare, poi lei si addormentò di colpo senza neppure aver cenato. Io ero furioso, mi sentivo umiliato e per giunta vederla sdraiata su un fianco col culo appena sfondato in mostra mi provocò una erezione fortissima. Ricordo di essermi masturbato due volte consecutive al ricordo di quella scena vista poche ore prima.
Per diverse settimane non facemmo sesso. Io volevo incularla, lei diceva che in quel modo non poteva accettarlo, che lo volevo solo per fargliela pagare.
Poi una sera, quando ormai non le chiedevo più niente, lei mi chiamò dalla stanza da letto, andai da lei e la trovai in autoreggenti sdraiata a faccia in giù sul letto. Mi disse: “Dai penetrami anche tu adesso”. In pochi secondi ebbi una gigantesca erezione, mi misi sopra di lei e iniziai a penetrarla. Facevo lentamente, mi aspettavo una sua qualche reazione di dolore. E invece niente, si fece penetrare fino in fondo, anzi mi disse di metterle contemporaneamente un dito nella figa. Era tutta bagnata e con mia grande sorpresa dopo pochi minuti ebbe un orgasmo lunghissimo. Devo dire che fui anche preso dal dubbio, vista la facilità con cui l’avevo penetrata, che avesse incontrato ancora M. a mia insaputa o avesse fatto sesso anale con qualcuno senza dirmelo. La cosa mi eccitò così tanto che poco dopo le sborrai nel culo.
Qualche giorno dopo alla mia richiesta del perché riuscisse a venire anche con la penetrazione anale, lei mi rispose in un modo che mi sorprese molto: “ Ma non lo sai che al punto G. ci si arriva anche da dietro? E volevo poi che tu mi toccassi contemporaneamente la figa per avere un doppio orgasmo, quello clitorideo (con sfregamento della figa) e quello profondo con massaggio del punto G”. No, francamente, fino ad allora non avevo mai sentito questa cosa. “Allora”, le dissi, “ti piacerebbe farti penetrare da due cazzi uno davanti e uno di dietro?”. “Chissà” rispose lei sorridendo, “magari se capita… sarebbe una bella esperienza no?”. Non sapevo se essere arrabbiato o eccitato (forse entrambe le cose insieme), così non approfondii la questione, ma sapevo adesso che lei sarebbe stata disponibile ad avere un rapporto con due uomini insieme (e me a guardare).
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Non ricordo esattamente cosa ci siamo detti con A, quella sera dopo il sesso anale.
Sicuramente io era tempo che provavo ad inculare Anna come dice Mario, senza successo. A riguardarmi adesso mi viene un po’ da ridere perchè mi ricordo con il mio armamentario di creme e con l’insistenza del bambino che vuole le caramelle. Svariate volte ci avevo provato e sempre Anna mi aveva un po’ scacciato come si fa con i seccatori, affermando che le faceva male, anche se io a quel male non credevo proprio. Comunque quella sera non ricorso se arrivai lì con un obiettivo per specifico o se soltanto ci riprovai e fui solo più fortunato.
Ricordo perfettamente di aver messo Anna a pecorina, averla lubrificata con il Luan, dopo averla scopata per più di un’ora nella fica e averla tenuta con un po’ di “forza” ferma e sotto, fregandomene dei suoi no sempre meno convinti.
Ricordo l’inculata, la nostra posizione (anche perchè appunto poi rivista dal filmato di Mario) io che scopo scopo e poi finalmente le godo nel culo. Ricordo anche Mario che si avvicina e che guarda, ma questo lo faceva spesso, da bravo cornuto spesso non si doveva limitare a guardare… Posso solo immaginare (ma non lo ricordo) che al termine della monta con Anna ci saremo fatti qualche risata a pensare al cornuto che chissà da quanto tempo le chiedeva il culo e lei lo aveva dato all’amante, davanti gli occhi del marito.
Peccato che quella fu la prima e unica volta che inculai Anna.
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